Sanfratellani
San Fratello è nota per il coltello tipico che porta il suo nome. Quello "Sanfratellano", era il coltello posseduto dalla totalità della popolazione dello stesso paese ed utilizzato per qualsiasi tipo di uso, ma per lo più era il coltello adoperato dai pastori, non solo del paese stesso ma di tutta la zona, che a volte erano disposti a percorrere anche moltissimi chilometri pur di avere in tasca uno di questi rinomati coltelli, infatti, con esso il pastore poteva macellare le sue bestie, curarle, nutrirsi, difendersi, offendere e nelle lunghe giornate di solitudine con il proprio gregge, si prestava a strumento per intarsiare dei pezzi di legno che nelle mani abili del pastore assumevano la forma di vere e proprie opere d’arte.
Come in altri coltelli proveniente dallo stesso ceppo “contadino” anche quello “Sanfratellano” ha una lama a forma di foglia di ulivo e il manico in corno; tuttavia non mancano esemplari con l’impugnatura in rame o in qualche caso in alluminio. Le parti metalliche che compongono il coltello vengono forgiate a mano ed in particolare la lama e la molla in acciaio al carbonio; le parti metalliche del manico sono invece realizzate in ferro (caratteristica principale è che le due parti del manico vengono forgiate in un singolo pezzo, una parte verrà lucidata mentre nell’altra sarà montato il corno). La forma del manico è lineare, eccezion fatta per uno sfaso verso l’esterno in prossimità del calcagno; l’ampiezza, o meglio la forma, di questo svaso non ha connotati precisi ed è lasciata (qui sta la particolarità del “Sanfratellano”) al gusto estetico dell’artigiano stesso.
Siciliani tascabili
La terra siciliana è terra di cultura agro-pastorale. Per questa ragione, ogni zona ha il suo coltello tipico, da tavola, da lavoro, tascabile. Il coltello per un siciliano è l'amico perfetto, da portare in tasca per lavorare, per affettare pane, salume e formaggio, per tagliare corde e corame. E' lo strumento di uso e di diletto.
Classicamente molto robusto e funzionale, il coltello siciliano tradizionale è stato creato nei secoli per essere portato facilmente nella tasca dei pantaloni.
"i manici vengono realizzati principalmente in corno ma è possibile personalizzare con l'utilizzo di legni locali.
Mozzette e rasolini siciliani
La mozzetta è un coltello che ha l’estremità della lama priva di punta, come se fosse “mozza” . Lo scopo è quello di avere un coltello adatto solo all’uso del taglio, che si potesse portare più liberamente di un coltello appuntito, in un periodo in cui le leggi in materia erano divenute sempre più restrittive. Perciò questi coltelli sono indicati come “permessi dalla legge”. Il riferimento è alla Legge Giolitti del 1908, che consentiva di portare liberamente coltelli con lama fino a 10 cm di lunghezza solo a condizione che questa fosse senza punta.
Il rasolino è un tipo di mozzetta della tradizione siciliana di metà ottocento chiamato così per via della somiglianza della lama con quella di un rasoio.
Siciliani da difesa
Animali selvatici, briganti, soldati nemici: nei tempi antichi era doveroso portarsi un'arma per difendersi dalle avversità quotidiane, specialmente quando si aveva a che fare con zone disabitate o popolate da ladri e briganti. Per chi viaggiava, per chi portava i greggi al pascolo, per chi si recava in mercati più lontani portarsi un coltello da difesa era d'obbligo. Lunghi, aguzzi e dalle lame particolarmente fendenti, i coltelli della tradizione siciliana da difesa sono belli e caratteristici.
Siciliani da duello
La forma di combattimento uno ad uno chiamata duello è una forma consensuale e prestabilita di lotta in difesa dell'onore, della giustizia e della rispettabilità. Dall'Iliade di Omero fino ai duelli ottocenteschi, il duello è stata una forma di combattimento intesa a fare giustizia fra persone dello stesso ceto sociale e armati nello stesso modo.
L'obiettivo del duello non è mai la brutalità quanto la soddisfazione, ovvero la dimostrazione reale di voler mettere in gioco la propria vita in nome della propria rispettabilità.
Il duello si è quasi sempre contrapposto al concetto di legge dello Stato moderno, vantando le sue radici antiche nel cuore del Mediterraneo, di cui la Sicilia è uno dei bastioni più fieri.
Dalle fonti storiche, il duello pare essere nato in Italia in epoca tardo-medievale, e da qui si è poi diffuso nel nord-Europa. A causa della frammentazione politica del nostro paese, le legislazioni che tolleravano o meno il duello erano molto variegate. Tuttavia nel 1930, il nuovo codice penale del Regno d'Italia, iniziò a punire molto severamente i duellanti e i portatori di sfida.
Solo nel 1999, il duello è stato depenalizzato in Italia, nel momento in cui non comporti lesioni personali ai duellanti.
Coltelli vari
Da qualche tempo ho messo anche in forgia attrezzi da lavoro vari, come falcetti, accette e roncole.
Certificato d'autenticità
